Epistolario di Emily Dickinson

A più di cent’anni dalla morte, Emily Dickinson incomincia a essere capita e apprezzata. Grazie anche a un eroico isolamento, la sua poesia è oggi esempio di stile. E l’epistolario proposto da Einaudi è il backstage dell’opera poetica, riporta notizie «dal pollaio», cronache di nascite, matrimoni, funerali. Vivace, curiosa e precocemente ironica, la giovane poetessa sa ancora di «conserva di frutta». I dolci («come se fossero comete») e la cura del giardino fanno da sfondo ai suoi versi: «L’erba ha poco da fare». Il senso della crescita, del tempo che modifica il corpo, si ritrova in alcune lettere alle amiche: «Divento bella così velocemente! Credo che sarò la più bella di Amherst, quando avrò diciassette anni».

Una «vita minuscola» fa da contrappunto ad avvenimenti anche molto importanti della storia americana (la nascita del partito socialista o la guerra civile), registra una ricerca estranea al chiasso ma costante. Nella quiete apparente si innestano i depistaggi: «La genziana è un fiore avido che ci coglie di sorpresa», «Compagnia assolta - / Dispersa… Oscilla – a fatica – nell’Aria polare». E precoce è anche il disincanto, il sentimento della scomparsa: «Non riesco a rendermi conto che gli amici che ho visto dileguare». Il suo particolare atteggiamento religioso, misto di interrogativi e antipatie, viene da qui: «Ci stiamo distaccando l’una dall’altra e già ora parliamo come due estranee. Tu stai diventando più saggia di me e reprimi alla nascita le fantasie che io lascio fiorire – e che forse non porteranno mai frutto, o lo produrranno amaro. La costa è più sicura, Abiah, ma io amo lottare col mare – posso contare i tristi naufragi di queste belle acque, e posso sentire il vento amando il pericolo». Negli anni in cui la sua mente cresce erudita da Shakespeare e Longfellow, le lettere si condensano, trovano un ritmo più contratto, simile alla cadenza antiretorica delle poesie. Un linguaggio «fosforescente», consapevole e informato, da voce al «regno della volpe».

Emily Dickinson

«Lettere 1840-1886»

Einaudi – 2006

pp. 260 – euro 10,80

(Quotidiano La Provincia 6-1-07)

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